Fai bei sogni. E come si fa? Come fa un bambino ad affrontare una vita intera senza la sua mamma? Come fa un bambino ad accettare la realtà che gli si presenta davanti a soli nove anni? Come fa a non aver paura della vita? Il libro è proprio questo. E’ il percorso di un bambino. La sua vita. Di una verità che in realtà, è uno scudo per proteggere e nascondere quella reale di cui si ha paura. Poi arriva una busta…dopo quarant’anni. E arrivano l’amore e la verità. Quella vera.
Frasi sottolineate
I film che preferisco sono quelli in cui il protagonista perde tutto, ma arrivato sull’orlo del baratro fa un passo indietro e incomincia la rimonta.
In casa ci dividevamo i compiti: papà l’accarezzava con le parole io le parlavo con le carezze. Ma la mamma sembrava non ricambiare nessuno dei due.
Quei due si erano detti di sì per sempre ridendo come pazzi.
Certe domande mi facevano paura. O forse mi spaventavano di più le risposte.
Mi tenne un discorso molto razionale che durò tre semafori rossi e si concluse in retromarcia al parcheggio con questo dispaccio solenne: eravamo sistemati male tutti e due, ma dei due chi stava messo peggio ero io, perché una moglie si può sostituire, una mamma no.
Scese dalla macchina e non ne parlammo mai più.
Fu il mio battesimo del fuoco come tifoso granata. L’ingresso ufficiale in una setta di lamentosi ma indomiti sfidanti del destino.
Non credo mi abbia sentito. A Torino urliamo pianissimo, è una delle nostre specialità.
Chissà se le piaceva, la neve. Non lo sapevo. Non sapevo niente di lei. La condizione ideale per trasformarla in un mito.
Mi strizzò in uno dei suoi famosissimi abbracci. “ Fai bei sogni. Anzi, fateli insieme. Insieme valgono di più.”
“I se sono il marchio dei falliti! Nella vita si diventa grandi nonostante.”
Non so se in amore vince chi fugge, ma di sicuro chi perde rimane dov’è: immobile.
…due istruttori dal fisico statuario - subito ribattezzati gli Stronzi di Riace.
E’ nulla il morire. Spaventoso è non vivere (V. Hugo)
Non sfuggirà a nessuno che io avanzavo nella giungla dei massimi sistemi agitando blandi punti interrogativi, mentre lei impugnava gli esclamativi come daghe.
“E la vita?”
“Mi fa paura l’idea di sprecarla. Se la morte è un viaggio, immagino che la vita sia il prezzo del biglietto.”
Protesi le labbra verso le sue, ma non dovetti compiere l’intero percorso perché me le trovai addosso a metà strada.
Sapevano di bei sogni.
Lo amai subito, dunque tentai di liberarmene. E’ sempre il primo impulso, quando amo.
Mi confidò di essere in partenza per un safari con un branco di banchieri. Augurai ai leoni buon appetito.
Nel corso degli anni il rifiuto della verità si era esteso a tutto il resto. Aveva aderito ai pensieri come una seconda pelle, diventando il mio modo di abitare la vita senza viverla.
Mi aveva voluto bene. Più della mamma. Perché papà era rimasto. E c’è sempre più amore in chi rimane che in chi se ne va.
Non so quanto tempo siamo rimasti così. Ma a un certo punto la vita ha incominciato a risorgere dalle caviglie come una corrente d’aria fresca.
Ho abbassato lo sguardo e sotto di noi c’era Billie che scodinzolava.
Leggera.